Comunicato Stampa del 9/1/2008

Ci riferiamo alle notizie diffuse dalla stampa in data 9 gennaio 2007 e a riguardo, ai sensi dell’art. 114, comma 5, del Dlgs 58/1998, siamo in grado di confermare i dati già pubblici risultanti dagli atti depositati per la fusione tra le società Tradim Spa e sue controllate e Nuova Parva Spa e sue controllate, appartenenti al c.d. “Sistema Holding di Zunino”.

In particolare, quanto riferito dalla stampa, riguardo ai risultati economici negativi in formazione, risulta limitato e parziale in quanto non tiene conto degli utili in formazione di altre società partecipanti alla fusione stessa.

Come risulta dalle relazioni illustrative delle citate fusioni, le operazioni efficaci dal 31 dicembre 2007 hanno lo scopo di rafforzare e rendere più efficiente e più trasparente l’intera struttura a monte di Risanamento e sono state realizzate senza opposizione alcuna da parte di banche o altri creditori.

Si ricorda per altro che a fronte dell’indebitamento, il Sistema Holding di Zunino detiene un patrimonio rilevante che consiste principalmente in
– 73,44% del capitale di Risanamento Spa
– 3,29% del capitale di Mediobanca Spa
– Immobili di particolare pregio, principalmente nel centro storico di Milano, finanziati con mutui a medio-lungo termine per circa il 50% del loro attuale valore.

Inoltre, con riferimento al ruolo di Credit Suisse, si precisa che lo stesso finanzia parte della partecipazione in Mediobanca mediante finanziamento assistito da garanzie sul titolo stesso con diritto di voto in capo al proprietario delle azioni.

Per quanto riguarda la quotata Risanamento Spa si ricorda che la posizione finanziaria netta al 30 settembre 2007 è pari a Euro 2,36Mld a fronte di un patrimonio immobiliare valutato circa Euro 5,5Mld per una leva pro-forma del 44% in linea con gli altri operatori nel mercato immobiliare europeo.

Sulla base di tali informazioni riteniamo che né l’indebitamento né la sua struttura giustifichino l’andamento del titolo, che ha anche scontato il momento particolarmente negativo dell’intero comparto immobiliare.